Posts written by Omakai Sin’ahlahsum

Attenta agli schemi mentali!!
Non suggestionarti, l'autosuggestione negativa è più grave di qualsiasi casa maledetta o costruita su un cimitero!

Che tu abbia fatto con sfiducia il rituale già la dice lunga. Quando si fa un rituale, per la buona riuscita dello stesso, bisogna avere totale fiducia nel rituale.
Se ci sono dei dubbi sempre meglio lasciar perdere tutto e cercare un rituale diverso.
Il rituale si costruisce giorno per giorno, attraverso le meditazioni e l'impegno costante. E' una pietra alla volta che si mette per costruire il proprio tempio interiore. Nulla servono i gingilli esteriori se non ci sono salde mura nel proprio spirito.

Generalmente fare un rituale senza averlo interiorizzato è semplicemente deleterio, e permette di ottenere solo risultati parziali, pastrocchi o peggio il contrario di quello per cui il rituale è stato praticato.

Ogni rituale volto ad ottenere qualcosa porta a qualcosa.
Che il rituale riesca o meno.
Il pensiero e ancora di più il desiderio (che è molto vicino all'ossessione, che diventa presto schema mentale e infine mostro) sono creazione. Sono vibrazioni che sul piano del pensiero/sogno diventano realtà. Li su quel piano sono reali. Se la persona ha abbastanza forza, energia, volontà o capacità può far avvenire delle mezze cose. Il rituale è l'archetipizzazione di questo pensiero o desiderio. Gli archetipi lavorano sul subconscio (Che non possiamo capire) e sono quindi molto più potenti del desiderio fine a se stesso.
Ci sono persone più portate a far avvenire facilmente le cose desiderandole o attraverso rituali, sono persone con una capacità innata di visualizzare e con una volontà salda dovuta a qualche motivo naturale o causata al loro tipo/stile di vita.

Un rituale che va storto porta spessissimo, soprattutto quando c'è dietro un desiderio che rischia di sfociare in ossessione, ad ottenere l'esatto contrario di quel che si chiede. Una vibrazione/pensiero sbagliato nell'Akasha/Tenebra/etere/Kia chiamalo come ti pare a seconda della tradizione tua, porta facilmente a cose non volute, opposte o che non si desideravano veramente.

Spero di esser stato abbastanza chiaro.

Si non per forza deve andare per il verso giusto....potrebbe essere stato proprio il desiderare di tornare con lui il battito di farfalla che ha scatenato il definitivo allontanamento....
Mai provato a ragionare in termini opposti? Desideri tanto una cosa, e ti si allontana sempre di più e non si avvera.
O si avvera ma nel modo peggiore di tutti...

Adesso, non son qui a dire che il pensiero impuro fa il peccato, ma certe persone potrebbero già soltanto con un desiderio reiterato far succedere qualcosa...che magari il loro subconscio nemmeno vuole.
Semplicemente determinate cose andrebbe EVITATE.

Consiglio spassionato?
Le TUE letture fattele TU.
Nessuno ti conosce meglio di te stessa (e facendo il percorso ti conoscerai sempre meglio, agli inizi il grado di conoscenza/coscienza che si ha di se stessi è di poco migliore di quello di uno sconosciuto).
Anche da Neofita, le letture che ti fai tu possono spesso valere di più di quelle del miglior cartomante del mondo.

Impara bene la simbologia di base, studiati i libri classici del settore e BENE i tarocchi marsigliesi.
La simbologia deve essere VIVA in te, solo cosi la lettura dei tarocchi è fattibile. Se sono solo nozioni morte qualcosa andrà storto.

Poi, per sentire queste sensazioni ci va una preparazione a livello di meditazioni e tanto altro, non basta mischiare un mazzo di tarocchi a caso e aver tutte le risposte...va padroneggiato lo strumento.
Quando mischi devi GUARDARE il mazzo, guardare anche dentro, sbirciare un pochetto in modo disinteressato, se no...l'atto di mescolare diventa un mero strumento del caos (o se vogliamo usare termini babbani, statistica).
Ci va la tua energia, la tua forza di volontà.

E' la volontà che fa il rituale.
Già solo il desiderare qualcosa è spesso pericoloso.

Le carte non predicono il futuro, tanto meno con certezza... Le carte sono una lettura della persona, sono uno dei tanti percorsi che possono diramarsi in base alle tue azioni.
Se tu conosci il futuro, anche se non lo vuoi cambiare, inconsciamente già il solo fatto di sapere qualcosa vagamente influisce e cambia il tuo futuro.
Quindi? I tarocchi vanno utilizzati per auto analisi, non tanto per divinare.
Tu puoi coi tarocchi avvicinarti alla verità, ma da qui ad asserire con totale certezza determinate cose ce ne passa di acqua sotto i ponti.
Coi tarocchi puoi scoprire molto più facilmente eventi del passato che non conosci (anzi, aiutarti a ragionare e scoprire eventi del passato TU, i tarocchi sono solo UN MEZZO, sei TU che con il tuo intuito CAPISCI, i tarocchi sono indizi):ad esempio mi avevano fatto una domanda questa estate farlocca, apposta per verificare cosa avrei risposto e sputtanarmi come ciarlatano (ragazza atea che non crede in nulla voleva dimostrare che la tarologia è una cazzata), mi chiese come andava il rapporto con suo fratello.
Prima carta che giro è il sole, la carta ha una determinata simbologia che...Senza nemmeno ragionare, senza pensarci un secondo alzo la testa e la guardo dicendole: tu non hai fratelli.
Lei rimase chiaramente molto stupita. Una tarogola/o che legge 1000 giri al giorno vedendo il sole avrebbe semplicemente detto: wow il vostro rapporto è fenomenale.
Io che faccio una lettura o due all'anno fondamentalmente....Quindi mi lascio molto più andare, non essendo un lavoro, posso essere più veritiero di chi ne fa 8000 die.

Spero di esser stato chiaro.

Sono d'arccordissimo tranne sul fatto che non succede nulla alla peggio...
A qualsiasi azione (anche se non funziona) corrisponde una reazione, quindi anche un rituale fallito ha un peso, a volte molto più gravoso di un rituale ben riuscito.

Rieccomi qua.
Comincio finalmente a ingranare coi trasferimenti, anche sulle persone. A livello fisico sicuramente sono vicino alla perfezione, e sono soddisfatto.
Sul piano emotivo invece...ho ancora da lavorare purtroppo per me.
Ho imparato ad "espandere la coscienza fondendola con la coscienza dell'altro soggetto" e, "fondendola a livello della pancia" mi rendo conto che arrivano delle sensazioni. Il problema sta nell'interpretarle. Non sono di cosi facile interpretazione.
Quindi il lavoro anche sul lato emotivo sta proseguendo ma... si può migliorare insomma.

Penso sia un discorso complesso, estremamente complesso.
Certi passaggi del buon Bardon li comprendo poco. Ma devo dire...comprendevo poco anche quello che ora riesco tranquillamente a fare...quindi suppongo che il resto mi diverrà chiaro in futuro.

Comunque, ho letto una bella frase di Peter Carrol di recente: il mago che si definisce bianco, spesso rende il suo ego cosi grande, da farlo diventare Dio stesso, ed entrarci dentro.

E' per forza ancora un punto egoico del percorso iniziatico, visto che fino all'orlo dell'abisso il percorso magico è fondamentalmente egoico.
Parti con la cabala, arrivi sino al punto...e poi in quel momento, devi lasciar andare il tuo ego, farlo morire e rinascere come figlio dell'abisso. Se ci riesci.

Pochi arrivano a vedere le acque sconfinate di Binah.
Un pò come il paradiso delle semidivinità del buddismo. Diventi un figo, un gran figo, vivi in questa dimensione per eoni...ma prima o poi ricadi sul piano materiale, perchè non hai superato l'ego e non ti sei davvero ricongiunto.

L'ego prima si costruisce, poi si distrugge.

La maggior parte del libro non è da prendere alla lettera, ma da interpretare.
Quando ti dicono: prendi il cuore di un pipistrello annegato nel suo stesso sangue, ti stanno solo prendendo in giro.
La magia simpatica è una buona base per la stregoneria...ma ci sono ormai libri decisamente più aggiornati.
Il lato talismani è il più intrigante del libro.
Il terzo libro è anche il più valido.

I primi due lasciano il tempo che trovano, secondo me. Non tutti eh per carità....per dire, il picatrix, che è anche lui decisamente poco moderno...da spunti migliori.

Non avrai mai bisogno del fegato di un camaleonte. La magia si fa smuovendo energia, e autori più moderni come Crowley, Kenneth Grant, Bardon, Peter Carrol lo spiegano estremamente bene.
La fatica di raccogliere ingredienti stranissimi difficilmente reperibili era il modo per concentrare le proprie energie interiori, ti facevi 100 km per fare un incantesimo, aspettavi mesi per raccogliere le giuste erbe ed aspettare il momento astrologico migliore...il tuo potere cresceva proprio grazie alla tua faticosa ricerca...non grazie agli oggetti che reperivi in se.

E' un concetto molto particolare insomma, e fidati, non si può fare magia coi testi del medioevo. I tempi sono troppo cambiati, ora passi davanti ad una chiesa...e non ti da...nulla. Una volta passare davanti ad un edificio cosi magnifico lasciava sbigottiti un pò tutti...è cambiata la cultura, la percezione del mondo e del divino...Quindi è cambiata la stessa magia.

Mesi ed anni di meditazioni mirate e lavori a quel preciso scopo.

Tutte queste pratiche funzionano dopo un tirocinio magico più o meno lungo che comprende meditazioni/vuoto mentale/gnosi per poterti "attivare" , visualizzazione salda e realistica, volontà di ferro.
Questi "incantesimi" fanno ben poco senza prima un serio addestramente.

Non conoscendoti per nulla presuppongo, dato quel che scrivi, che tu sia un novizio/a.

Prima di arrivare a fare determinate cose di tempo ce ne vuole.

Benvenuta!

Certo è che però se ti viene fa parte di quelle dimostrazioni, anche a se stessi, che stiamo lavorando bene col muovere gli elementi.
Di sicuro lo proverò, anche se è più che altro a fini spettacolari e basta, poco centra con l'esoterismo. Senza dubbio.

Ho provato invece a proiettare per curiosità gli elementi all'interno di vari bicchieri d'acqua (anche se sono al quarto livello qualche prova di proiezione l'ho tentata), i risultati sono stati abbastanza sorprendenti. Le persone a cui feci assaggiare i vari "tipi" di acqua avevano registrato le differenze di sapori di cui parla Bardon (e ovviamente non le conoscevano, e non erano nemmeno a conoscenza di che elemento ci fosse nel determinato bicchiere).
Già questo è una dimostrazione più che sufficiente che qualcosa smuovo, ma è come l'esercizio dell'incendiare, fine a se stesso e per lo più "sbalorditivo".