| A me non è mai capitato il "dialogo", per quello volevo capire se ti riferissi proprio a delle parole. Anzi, se devo essere sincera ti dirò che all'inizio del mio percorso magari credevo di "sentire" qualcosa in questo senso, poi mi sono accorta di stare dialogando con la mia testa o, a volte, con qualcosa di più profondo in me. Ma è normale: all'inizio non puoi sentire altro che te stesso. L'inconscio, la suggestione, o anche qualche intuizione che si "sente" in parole, appartengono a te, nel bene e nel male, e non è detto che siano tutte cose inutili, anzi, tienine conto se capita in modo lucido e quello che senti ha un senso: può essere un'intuizione utile e venire da una parte profonda di te stesso che ora non conosci. Vuoi chiamarlo spirito guida? Ok, ma consapevole che non è un'entità esterna a te.
Con le entità esterne il discorso cambia. In modo molto naturale a noi viene da dare per scontato che su un altro piano le cose vadano effettivamente come sul nostro: che le entità abbiano un linguaggio, che appaiano con una presenza percepibile, eccetera. Prova invece a svuotare la testa e a scordare tutto quello che conosci o che credi debba succedere. Poi tenta una piccola invocazione, e senti la differenza: lì per lì non succede nulla, non vedi cristi né madonne, non senti niente... (sono vibrazioni sottili, se non ti alleni per anni non le senti). Però poi, se l'invocazione è riuscita, te ne accorgi dai giorni successivi: segni, sogni, uno stato d'animo diverso. Prova insomma a pensare che il dialogo con un'entità sia uno scambio energetico.
Parti da qui, come se non si potesse parlare con un'entità ma si potesse entrare in contatto con la sua vibrazione. Prendi questa come ipotesi, e poi fammi sapere se ti ci trovi. Per il tuo spirito guida, invece, la meditazione va benissimo. Cerca anzi di raggiungere uno stato di totale silenzio, della mente, del corpo e delle emozioni, e di "sentire" quello che emerge nel silenzio, sempre come vibrazione, senza fretta di metterlo in parole.
|