Consiglio su come iniziare

Spero, con queste quattro righe, di dare un aiuto concreto a chi vuole fare i primi passi ma non sa come muoversi.
Ciò che propongo di fare è di rivolgersi alla parte più profonda di se, quella di cui non si ha ancora coscienza, ma che tutto conosce, essendo su un livello superiore rispetto a quello più denso in cui noi ci identifichiamo. Parlo del proprio Nume, dell'Uomo Storico, di colui che passa da una manifestazione terrena all'altra e che conosce passato, presente e futuro.
E' quindi possibile venire a conoscenza della via più corretta da intraprendere, perchè più affine o perchè già percorsa in altre nostre manifestazioni. Chiaramente, ogni Tradizione può portare agli stessi risultati, se ci si pone in maniera corretta davanti ad essa, ma io sto cercando di porre l'attenzione sulle affinità: ognuno è diverso dall'altro e ciò che può andare bene ad uno, può non andare bene ad un altro.
Ma arriviamo al dunque.
Io ho fatto così. Niente di particolarmente complicato, si tratta di una novena con la quale si recita un carme per sette giorni consecutivi, seguiti da due giorni di riposo nei quali si aspetta la risposta. Se si ottiene la risposta desiderata prima dei nove giorni, non è necessario proseguire con la pratica.
Alcune indicazioni: se possibile evita di mangiare carne o cumunque roba pesante la sera, evita le distrazioni e le forti emozioni di qualunque tipo. Sii pulito nel corpo e nella mente. Indossa abiti puliti o, ancora meglio, stai nudo. Trova un luogo tranquillo dove non possa essere disturbato. Cerca di fare il meglio che puoi.

Di notte, in luna crescente. Accendi una candela, questa deve essere l'unica luce presente. Usa un incenso. Poniti in raccoglimento e cerca di creare in te un senso di sacralità in ciò che stai facendo. Osserva la fiamma della candela. Stabilizza la respirazione.
Quando senti di essere pronto, mettiti in piedi davanti alla candela. Fai movimenti lenti per non uscire dallo stato di raccogliemnto in cui sei. Chiudi gli occhi, alza le braccia verso il cielo, in modo che l'insieme del tuo corpo formi una coppa (a Y per intenderci), la testa inclinata verso l'alto, e recita a voce alta quanto segue, in maniera sentita e solenne, non meccanica (impara la formula a memoria, ma non recitarla come si fa a scuola):

"Oh Nume! Tu che sei nell'alto dei Cieli, Tu che sei pura Luce tra le tenebre, tu che mi osservi camminare senza una meta definita:
ascolta la mia voce, ascolta la voce di tuo Figlio.
Palesati ai miei occhi ciechi e mostrami la strada che devo percorrere per potermi ricongiungere a te.
Ti prego, mostrami in sogno la Via da seguire per raggiungere il mio proposito.
Così è detto, così sia."

Detto questo, abbassa le braccia e poni le mani sul cuore. Continua a rimanere in raccoglimento ancora un po. Lascia che la candela e l'incenso si spengano da soli. Prendi le precauzioni necessarie affinchè non si generino pericoli. Se hai timori spegni tutto, ma come dicevo prima, fai del tuo meglio. Vai a letto tranquillo.
Tieni a disposizione carta e penna, meglio ancora un diario magico, su cui scrivere quanto sognato. E' importante annotare subito tutti i particolari, perchè con il passare del tempo si tende a dimenticare e perchè ciò che può non essere chiaro subito, lo sarà certamente in futuro.

IMPORTANTE. Visualizzare mentalmente tutto ciò che si fa in contemporea all'azione fisica. Quindi, visualizzare la propria figura in una stanza buia mentre accende la candela, replicare le movenze del corpo etc. A partire dal pronunciare la parola "Palesati", visualizzare una luce che dall'alto squarcia il buio e ci colpisce.

Vorrei aggiungere alcuni dettagli in modo che si capisca il "perchè" delle cose indicate, così da evitare il semplice lavorio da "scimmia" imitante o l'approccio fideistico nei miei confronti. Spero, inoltre, che possa servire da stimolo ulteriore per approfondire la tematica, capire le simbologie e usare al meglio le analogie. Ci sarebbe tanto da dire, ma trovo che sia ancora più bello fare le proprie ricerche e scoperte.
Luna crescente: si intende favorire la comunicazione con il proprio Nume.
Candela: la fiamma della candela rappresenta la Coscienza profonda, l'Io profondo, il Nume.
L'incenso: ci sono diversi significati ed usi. A noi interessa la sacralità che esso offre. Vogliamo trasformare la stanza in cui siamo in un Tempio.
Il buio della stanza: il buio in cui ci troviamo rispetto alla luce della conoscenza che desideriamo trovare.
La posizione del corpo a coppa: la coppa serve a raccogliere, a mantenere. E' un contenitore. Noi siamo il contenitore.
Le mani sul cuore: il cuore è il centro dell'uomo, il punto di contatto tra il fisico e il Divino.

Ciao Lupus, ti ringrazio per l'intervento.
Hai perfettamente ragione, quella che ho proposto, normalmente, non sarebbe una tecnica per neofiti se non avessi anche indicato tutto il corollario atto a comprenderla e praticarla con cognizione e coscienza. Avrei potuto mettere meno dettagli e omettere alcune cose, ma facendo così avrei mancato completamente lo scopo di questa tecnica: ossia aiutare chi sente la spinta verso il "mondo spirituale" crescere dentro di se ma che, per ignoranza (ciò che si ignora, meglio precisare ) o altro, non riesce ad orientare adeguatamente.
Sebbene la Magia sia una, ci sono tanti modi per utilizzarla, tante vie che si possono seguire. Se da un lato ci si può informare rispetto ad ognuna di esse, dall'altro si potrebbe essere persino tentati nel provare la prima cosa che capiti, con il rischio di perdere la spinta iniziale o, peggio ancora, ricevere fregature di qualsiasi genere. E' meglio per se, ad esempio, la magia naturale, quella cerimoniale o lo sciamanesimo? Oppure il tantra, lo yoga o una delle vie oscure? Personalemnte, ho scoperto, con un metodo simile, di essere più affine alla via seguita da tanti del passato come Fulcanelli, Flamel, Basilio Valentino. La cosa, al tempo, mi aveva persino sorpreso, perchè non avevo nemmeno considerato la via alchemica della quale non conoscevo niente. Però, ciò mi ha permesso di focalizzare meglio i miei sforzi, evitandomi di continuare a saltare da un ramo all'altro come fa la scimmia, non sapendo bene dove cercare.