IL TEMPIO DELLE OMBRE - Studio di Magia ed Esoterismo

Approcci alla ritualistica

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Z.man
view post Posted on 21/6/2017, 21:49     +2   +1   -1




Oggi vi parlerò di una discussione nata in privato con Umbip.
Si parlava di ritualistica egizia, e una cosa che sto approfondendo. Nel corso di questo discorso, ho esposto questa frase:

CITAZIONE
"A me piace risalire alla struttura delle cose. poiché quanto si tramanda è sempre in qualche verso un "estratto" di formulazioni già pronte all'uso. Risalendo ad un passo antecedente e capendo come operare per formare da zero un rituale a mio avviso si ottengono effetti migliori, poiché quanto operato è fatto appositamente per il singolo caso"

Come vi ponete rispetto a questo pensiero?

il nocciolo della questione è il seguente:
negli ultimi secoli assistiamo ad una pratica dell'arte che cerca, ossessivamente, quanto scritto da altri per applicarlo alle situazioni del proprio quotidiano. Si è quasi dimenticato il modo di agire dei nostri avi: studiare le regole generali per poter creare un rito adatto ad ogni singolo caso.

Tornando alla mia posizione, quando studio una tradizione esoterica, ricerco sempre le fondamenta ed i principi base per capire da dove "nasce" la pratica e che schema segue il modo di agire al fine di poter "canonizzare" un modo standard per studiare di volta in volta quanto serve per risolvere le situazioni.

voi, nel vostro studio e nella vostra pratica, che approccio adoperate?
 
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Darkshadow.
view post Posted on 21/6/2017, 22:53     +1   -1




In poche parole basterebbe capire il principio e applicarlo per ogni singolo caso.Ma nella ritualistica di oggi è possibile che venga cambiato il principio di determinati rituali??
Secondo me si,perché con l'evoluzione dell'uomo si evolve anche la magia e di conseguenza la ritualistica.
 
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Z.man
view post Posted on 21/6/2017, 22:58     +1   -1




"basterebbe" è tutto un dire...
Non è semplice come appare... dietro quella comprensione ci sono anni e anni di studio e ricerca...
delle volte avanzi rapidamente, poi rimani bloccato su un problema per mesi o anni...

Nella ritualistica odierna, specie di alcune scuole di pensiero, è in uno quello che personalmente chiamo "trito misto"..
combinare cose di tradizioni differenti per ottenere qualcosa che, a loro avviso, funziona meglio ed è più forte.

Poi bada... non sempre ci sono "evoluzioni". Attualmente ne siamo ben lontani.. facciamo passi indietro..e questa tendenza va avanti da moltissimi anni...
 
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Darkshadow.
view post Posted on 21/6/2017, 23:04     +1   -1




Vabbe il principio di un rituale o di una scuola di pensiero si può capire,poi che sia difficile o complicato questo e diverso.
Viviamo in un periodo dove quasi più nessuno credo a niente oppure se crede lo fa giusto per, pochi sono i credenti veri. Questa per me è evoluzione,poi che è un evoluzione sbagliata è un altro conto.(ovviamente parlo di evoluzione spirituale)
 
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Z.man
view post Posted on 22/6/2017, 10:31     +1   -1




un "evoluzione sbagliata" non è un evoluzione.... ma una involuzione.

Come detto sopra, siamo nel periodo del "tutto subito" e del "trito misto"...
un periodo pessimo... che dura, a mio parere, oramai da millenni.... ma questa è un altra storia.
direi di chiudere qua l'ot, e vedere cosa ne pensano gli altri. Sono curioso di aver altri pareri
 
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view post Posted on 22/6/2017, 12:32     +1   -1
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Avevo avuto una discussione simile nella vita reale con Umbip circa questo argomento.
Da studioso di Bardon principalmente ho sempre portato avanti l'idea che i gesti, rituali e quant'altro sono PERSONALI, o perlomeno vanno adattati a se stessi e alle proprie necessità.
L'unica cosa su cui non si transige è la forza di volontà, dimostrata ed usata per reperire il necessario, costruirlo, forgiarlo...l'attesa stessa del momento giusto senza avere fretta è una manifestazione di volontà.

Il buon Umbip invece mi fa notare: più un rituale viene utilizzato (stesso vale per un simbolo), più vibra e quindi più ha potere...dunque funziona meglio.

Insomma, l'idea inversa di Bardon che dice: nessuno deve conoscere i tuoi gesti, perchè se li copiano ti rubano potere dalle tue riserve.

Non mi sono fatto ancora un'idea ben chiara, avendo operato poco in vita mia.
Solo l'esperienza e la pratica mi sapranno dire quale delle due scuole di pensiero ha ragione.
 
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Z.man
view post Posted on 22/6/2017, 14:59     +1   -1




io sono per l'idea del Bardon, mi sono sempre trovato bene cosi... meglio di quando seguivo ed usavo solo simboli e gesti utilizzanti anche da altri.

Poi nel corso del tempo ho "riscoperto" il funzionamento di alcune vecchi esempi di Magia Runica, arrivando a capirne la base per la formazione dei rituali, e usando queste mi trovo bene. Tuttavia è un approccio un po "ibrido", poiché utilizzo dei simboli molto noti, ma i riti sono studiati caso per caso.

Con Ibrido intendo che la pratica da me eseguita si basa in toto sull'approccio di Bardon, ma è imprescindibile dall'uso delle Rune (simboli globalmente noti) e quindi alla sincronia con la natura.

Poi, come si lascia intendere, sono una persona curiosa che studia molto e ricerca tanto ai fini di conoscenza personale...
Sarà l'influenza dei testi letti nel corso del tempo, ma trovo affascinante ricercare quali erano le strutture alla base della creazione dei rituali da parte degli antichi... Anche perché, col senno di poi questi studi restano utili per aiutare i neofiti: fornisci difatti solo indicazioni, ma poi sono questi ultimi a doversi "fare da soli" e a dover crescere assieme al loro percorso.

Rileggendomi, forse ho disperso un pò troppo il discorso, volevo comprimerlo.. ma trovo che cosi dia più spunti. indi per cui se qualche punto non è chiaro posso "spiegar meglio" quanto voglio esprimere
 
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umbip
view post Posted on 23/6/2017, 13:04     +1   -1




Come dicevamo, se si possiede il "linguaggio di programmazione" usato, si possono aprire sicuramente nuovi orizzonti...
Sul discorso del tenere le tecniche segrete o meno invece, la mia idea é che alcune tecniche siano forti perché vibrano di tutte le persone che hanno utilizzato quella tecnica, mentre quelle private vanno tenute segrete proprio per non disperdere la "vibrazione"
 
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Z.man
view post Posted on 23/6/2017, 13:12     +1   +1   -1




Ti trovi poi in quest'altra affermazione?

CITAZIONE
Vi sono due tipi di pratica, quella riferita al se e quella riferita all'oggettivato. Entrambe agiscono correttamente, ma sono facce opposte della stessa moneta

detta anni fa da un conoscente ora defunto, in riferimento a questo discorso
 
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umbip
view post Posted on 23/6/2017, 13:14     +1   -1




Direi proprio di si
 
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view post Posted on 24/6/2017, 06:48     +1   -1
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Avete fatto bene a riportarla qui: molto interessante come lettura.
 
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umbip
view post Posted on 12/7/2017, 08:51     +1   -1




Z.man, stavo pensando. In base a cosa vai a dividere le pratiche soggettive/ di tutti? Ho una mia idea a riguardo... Ma aspetto
 
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Z.man
view post Posted on 12/7/2017, 08:55     +1   -1




Non ho inteso del tutto bene.
Parli di come divido la pratica esoterica sia di chi segue la strada del "più persone fanno in un dato modo meglio e"e sia di chi "ogni azione ha potere proprio perché unica ed esclusiva"
Giusto?
 
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umbip
view post Posted on 12/7/2017, 10:47     +1   -1




Allora, la mia idea é che il sentiero di ognuno abbia pratiche "che usano in molti" e pratiche private... Una non esclude l'altra a mio avviso
 
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Z.man
view post Posted on 12/7/2017, 21:04     +1   +1   -1




Per il mio personale modo di vedere le cose sono qualcosa che può coesistere..

L'una non esclude l'altra, ma sicuramente il singolo operatore si troverà più a suo agio con l'una o con l'altra.
Da ciò perché usarle A e B se fra le due per me B da risultati migliori? (indipendentemente da cosa sia A e B)

Ed ecco che ogni operatore si focalizzerà su uno solo dei due approcci.

Tuttavia l'operatore davvero curioso e voglioso di apprendere toccherà un punto in cui si dirà:

Uso sempre B e funziona bene, ma noto che A funziona tanto bene ad altre persone.
Il limite sono io come operatore.

Per cui studierà anche A fino a raggiungere il "livello" che ha già con B.
A quel punto potrà scegliere l'approccio migliore a seconda del caso, oppure coordinare i due approcci raggiungendo un giusto e ragionevole equilibrio. Ed ecco che questo riporta all'affermazione di cui sopra:

CITAZIONE
Vi sono due tipi di pratica, quella riferita al se e quella riferita all'oggettivato. Entrambe agiscono correttamente, ma sono facce opposte della stessa moneta

Che credo ora si capisca a pieno.
 
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27 replies since 21/6/2017, 21:49   467 views
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