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| Le teurgia propriamente detta è quella di Giamblico e compagni: un percorso letteralmente misterioso, che cerca di portare in contatto il praticante con il divino. In questo senso è certamente non sinistro (la via della mano destra cerca comunione con "Dio"). Per approfondire la teurgia greca, ho studiato (senza metter ancora in pratica) direttamente Giamblico e qualche oracolo (Astrampsico!), con qualche aiuto accademico (Uždavinys)... non sono per nulla soddisfatto della letteratura magica contemporanea sull'argomento: per far un esempio, non esiste praticamente nulla riguardo all'isopsefia, mentre per la gematria... È possibile avere lo stesso approccio (unione col divino) anche in altri contesti, ed è forse in questo modo che hai sentito nominare i santi (cristiani?); la teurgia è comunque abbastanza distante dallo sciamanesimo (anche se la teurgia può essere estatica) e dalla magia del sangue (eventualmente il sangue è uno strumento e non definisce una tradizione/percorso). Già in Agostino si divideva la magia in teurgia e goezia, ma è estremamente limitante guardare al complesso con queste due sole categorie (che molti traducono in bianca e nera, che spesso non ha senso comunque)... poi la distinzione fra teurgia e taumaturgia mi sembra solo un artifizio per far litigare teologi..
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