A modo loro, tutte le vostre risposte mi sono piaciute molto - non vi ho risposto prima perché, nel vortice delle feste, non potevo stare al pc e rispondere in modo corposo dal cellulare è una sofferenza.
AAA cercasi sostenitori per comitato anti-correttori automatici nei cellulari.
Nell'ordine approvo:
1) l'idea di Trilly, che i rituali debbano calzare come guanti sulla situazione: se qualcosa del rituale ti disturba, sia anche solo il nome di un Arcangelo, le cose non funzionano bene
2) l'idea di Poly di fare del sincrestismo, se vogliamo, ma non in via obbligatoria come molti tendono a fare oggigiorno (io stessa sono parecchio sincretica, ma c'è un limite a tutto, e quel limite è stabilito dal gusto personale, prima ancora che dal buonsenso: figure che nei pantheon rivestono ruoli simili, sono comunque immerse in contesti diversi e dire "questo è quello" a volte è ridicolizzare la diversità dei culti)
3) l'idea di Dee che il Guaritore, il Messaggero e il Guerriero siano una tripletta ben strana per un rituale d'amore, ma oh: parliamo di Jewish Magic and Superstition, testo a volte un po' grottesco; approvo, comunque, il tentativo da parte del praticante di lavorare con l'Archetipo, quando non si può lavorare con il suo "nome" perché in quel contesto non ci piace
4) l'idea di Lupus - a cui non avevo affatto pensato! - che il rituale potrebbe dover essere calzante sulle persone che lo commissionano/cercano, più che su chi lo opera; non avevo analizzato il problema dal punto di vista per cui questa letteratura sui legamenti con influenza cristiana si è così diffusa: l'intervento mi ha davvero aperto gli occhi
Infine, ho tirato le mie somme. Non so bene come inserirò l'argomento nel grimorio, ma alla fine proprio le parole di Lupus:
CITAZIONE
[...] spesso i legamenti vengono realizzati da (o per) persone "comuni", le quali sono solitamente (nella nostra europa) Cristiane. Utilizzando questo tipo di legamenti molti si sentono in qualche modo nel giusto, nel senso di non andare contro alla propria religione.
mi ha convinto del fatto che, dopotutto, si può valutare di non agire in linea con quello che è il proprio sistema di riferimento standard, e operare in altri, se la situazione lo richiede e quel modo di fare Magia fornisce un evidente tornaconto (in termini pratici, non monetari, non fraintendetemi).
Agire magicamente su sé stessi è sempre meglio farlo usando riferimenti che si sa possono essere efficaci (perché familiari, o perché sono così impressionanti da darci la giusta carica).
Agire magicamente su altri, rispettando il loro sistema di riferimento mi pare per certi versi più proficuo che farlo rispettando il nostro perché - e mi ricollego alla questione della "vibrazione" della magia che si sta affrontando sotto a
questo post - quel che si fa deve calzare sulla situazione ed essere tale da poter manifestare un effetto. Probabilmente, un rituale influenzato dal cristianesimo non solo pare "mano sbagliato" a un cristiano, ma ha più possibilità di influenzare un cristiano perché la vibrazione degli archetipi coinvolti gli è familiare e non genera un rigetto inconscio.
E in fondo, le varie pratiche magiche, i vari nomi che si attribuiscono alle cose, sono tutti soggetti a delle meta-credenze: individuata al matrice, modellare le cose in varie declinazioni non è difficile (implicita la necessità di studio e pratica), anche scegliendo quali elementi accorpare.
Quindi, in fondo, dopo lo schock iniziale derivato dal riflettere sul problema dei "legamenti alla cristiana", mi piace davvero la piega presa dalla discussione (come mio solito, ho finito per deviare l'argomento su altro...).