Recentemente, mi sono imbattuta nel reperto da cui è stata tratta l'idea del ciondolo.
Si tratta del così detto "Buddha di Oseberg" (
http://vikingrune.com/wp-content/uploads/2...berg_buddha.jpg), proveniente dal relitto della "nave di Oseberg", rinvenuta nella contea di Vestfold, in Norvegia.
La sepoltura di cui fa parte anche la nave è stata datata 834 d.C., saccheggiata già in epoca medievale (durante la quale sono stati rubati tutti gli oggetti in metalli preziosi) e riportata alla luce nel 1904.
In particolare, il "Buddha di Oseberg" è presente identico dai due lati di un secchio e ne costituisce l'articolazione del manico. L'uomo della figura è seduto nella posizione del loto, smaltato di giallo e rosso, con quattro svastike che, per la tradizione buddhista, sono simboli di buon auspicio.
Alla luce di questo reperto è stato ipotizzato che i Vichingi, durante le loro spedizioni, abbiano incontrato missionari buddhisti. D'altra parte, una statuetta del VI sec. d.C. raffigurante un Buddha è stata trovata sull'isola di Helgö, in Svezia.
Tuttavia, i Buddha del secchio di Oseberg non sembrano importati dall'Asia, ma in base alla forma triangolare del capo (tipica dell'arte "pagana" irlandese e bretone), le similitudini con il secchio di Hexham (la cui articolazione del manico è costituita da una testa umana piatta con lo stesso volto largo e triangolare e tratti del viso simili) e con altri reperti coevi dell'area bretone e nordeuropea è stato ipotizzato provengano invece dall'Irlanda o dall'Inghilterra.
Alla luce di questo, ritengo trattarsi di un ciondolo di origine europea, copiato da questo reperto. Probabilmente proviene dalla Norvegia, visto che la nave è custodita a Oslo, ed è stato fatto per i turisti.