| Sempre bello quando tornano utili appunti di anni e anni fa.
Riguardo al primo sigillo, mi pare una storpiatura di una versione leggermente più precisa che, se è di interesse, posso fotografare dai miei appunti e inserire (anche con le regole di composizione).
Si tratta come detto da Constantine di un talismano planetario di Giove, per la protezione. La ritualistica nel quale si inserisce è la magia salomonica secondo le istruzioni di Sir MacGregor Mathers. Constantine ha già scomposto il tutto in modo preciso: il simbolo in alto (x e cerchio, per capirci) è il simbolo planetario di Giove secondo Agrippa. Sulla destra, il simbolo di Giove (che è un po' ridondante, ma vabbè). Sotto a Sophiel, il simbolo del genio di Giove. Sophiel figura su uno dei sigilli riportati nella Clavicola di Salomone associato però ad un sigillo lunare, con la dicitura "L'angelo Sophiel dona la conoscenza delle virtù di erbe e pietre, e a quanti lo invocano dona la conoscenza di ciò che cercano". Roguil francamente mi sfugge, così come mi sfugge Ederrehye: in entrambi i casi, comunque, posso dire per certo non trattarsi di ebraico. I simboli sotto al quadrato, posso presumere siano simboli indicanti la "funzionalità" dall'amuleto, ma le spiegazioni dovresti chiederle a chi lo ha composto. Riguardo ai nomi esterni: El = "il Misericordioso", in ebraico la particella indica genericamente lo stato di divinità Elohim = "Loro la potenza", uno dei nomi di Dio, un supposto plurale maiestatis che dalle nuove ricerche indicherebbe invece gli esseri divini dell'originario culto politeista ebraico Tzabaoth = "Signore degli Eserciti" o "Signore [che comanda] delle schiere" Elion = "l'Altissimo" Adonai = "l'Eterno", nel senso di immutabile, fisso Yah: abbreviazione del Tetragrammaton (YHWH) Shaddai = "l'Onnipotente", esteso in due forme: a) Sheanar le'olamo daii (Colui che ha detto basta al mondo) e b) Shomer doltot Israel (Proteggi le porte di Israele), in questa seconda forma usato dagli ebrei nelle mezuzah da fissare agli stipiti delle porte. Infine, nella versione che conosco io, non c'è quel "Edarrehye", ma Harachaman, un altro nome divino che significa "il Misericordioso". Riguardo al quadrato magico, è il quadrato magico di Giove, composto da 16 numeri, e basato sul valore del 34 (se conti i numeri di ogni riga/colonna/diagonale, quadrato di 2x2 (partendo dagli angoli), ti accorgerai che il valore è sempre 34 = ordine, rigidezza, indeformabilità). Siccome parliamo di cerimoniale salomonica, ogni numero corrisponde ad una lettera per comporre un versetto della Torah. Se avessi ancora il libro di MacGregor Mathers sarebbe un attimo andare a pescare il versetto e dirtelo, ma ovviamente io quel libro non ce l'ho più -.- mannaggia a me quando do le cose alle persone... Ci sono due ulteriori versioni, che riportano inciso attorno al cerchio recante i nomi, i versetti biblici: - Salmo CXXV, 1: Coloro che confidano nel Signore sono come il Monte Sion, che non vacila ma si innalza eterno. - Lasciate che loro confondano chi mi perseguita, e fate che io non venga confuso; portate a loro la paura, ma non a me.
Il secondo sigillo è composto usando la T (tau greca), un altro simbolo di buon augurio. In nome AGLA è il notariqon di "Atah Gibor Le-olam Adonai" (ebraico), la cui traduzione è "Tu, o Signore, sei splendente per sempre". Nell'ambito della cerimoniale salomonica, c'è chi (come Mac Gregor Mathers) lo traduce invece con "Tu, o Signore, potente ed eterno". Il monogramma composto in quel modo è usato sia in modo ben augurale, che come protezione.
Il terzo sigillo è una composizione di vari sigilli della Clavicola di Salomone. Ho delle difficoltà così su due piedi perché l'immagine, per quanto grande, è poco chiara a causa delle linee troppo spesse, ma se interessa, posso lavorarci su e districare anche lui.
La quarta immagine utilizza l'alfabeto "tebano" o "delle streghe"... e io francamente mi fermerei qui, senza saperne l'origine: potrebbe anche rivelarsi un lavoro del tutto inutile capirci qualcosa.
The last one, è un'immagine esplicativa dell'associazione delle lettere ebraiche alle dita delle mani, e relativo corrispondenziario.
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