| Buongiorno a tutti,
in gioventù mi sono interessato molto di Radiestesia, fino a raggiungere un buon livello di proficienza. Per motivi che non sto a spiegare, ho lasciato qualche anno fa la pratica, ma mi piacerebbe parlarne un po' qui, se vi può interessare.
Alcune domande comuni...
Cosa significa la parola Radiestesia? L'etimologia della parola viene dal latino e dal greco, e significa "ricerca dei raggi". Cosa permette di fare la Radiestesia? Essenzialmente, di scoprire ciò che è nascosto tramite l'utilizzo di strumenti (vedremo questo punto più avanti). Cosa non permette di fare? Pratiche relative a una forma attiva di esoterismo divinatorio: predizioni, contatti con entità, etc.
Il principio di base
Non c'è una teoria univoca sul funzionamento della Radiestesia: una delle principali (e che personalmente mi sento di appoggiare) sostiene che lo strumento del Radiestesista (il pendolo, ma cene sono altri) serva ad amplificare i movimenti inconsci dell'operatore, che funge da ricevitore per le vibrazioni emanate dall'oggetto della ricerca. Il cardine del procedimento radiestesico è la cosiddetta convenzione mentale: una proposizione che l'operatore stabilisce e su cui si concentra durante la ricerca. Tramite la convenzione mentale il radiestesista interpreta i responsi del pendolo, giungendo al risultato. Tale convenzione è libera e scelta al momento dall'operatore, secondo i meccanismi e i dettagli intrinseci della ricerca, in modo da facilitare la divinazione. Questo permette alla radiestesia di adattarsi a un largo spettro di situazioni e richieste.
Facciamo un esempio concreto.
Il radioestesista vuole conoscere l'ubicazione di un oggetto nascosto all'interno di una stanza (es. una chiave). Quindi orienterà il pensiero verso l'oggetto, e reggendo il pendolo in una mano, può utilizzare la seguente convenzione mentale: "Quando la mia mano libera sarà orientata verso la chiave, il pendolo comincerà a oscillare." Concentrandosi su tale convenzione, l'operatore potrà muovere la sua mano libera a mo' di antenna, per individuare la direzione generale in cui si trova la chiave. Successivamente, il radiestesista può cambiare la convenzione mentale per avvicinarsi all'oggetto, per esempio: "quando la mia mano sarà a meno di 50 cm dalla chiave, il pendolo comincerà ad oscillare." Notiamo come era possibile utilizzare da subito questa seconda convenzione mentale, e muoverci all'interno della stanza in varie direzioni. Il metodo da seguire non è univoco, e lascia completa libertà all'operatore.
Il pendolo può dare non solo un responso topografico, ma anche numerico. Immaginiamo di voler conoscere la profondità di un lago. Concentrandosi su di un punto della superficie del lago, il radiestesista potrebbe utilizzare una convenzione di questo tipo: "il pendolo compierà un numero di giri pari alla profondità del lago in quel punto, misurata in metri."
E' davvero così semplice?
Il procedimento che ho qui illustrato vuole solo dare un'idea del funzionamento generale della radiestesia: per arrivare a risultati profittevoli è necessario lavorare molto su se stessi, in particolare sulla concentrazione e su capacità mentali come la memoria visiva e l'attenzione ai dettagli. Il percorso per arrivare a capacità percettive tali da ottenere risultati richiede un po' di sforzo e di costanza, ma con la dovuta calma e pazienza si possono vedere presto i primi risultati.
La Radioestesia è un'arte intrinsecamente semplice (attenzione: semplice, non facile), che al contrario di modalità di divinazione più blasonate (Cartomanzia, etc.) può essere praticata senza troppe difficoltà da chiunque.
Se interessa, nei prossimi post posso approfondire aspetti più avanzati come l'utilizzo di Testimoni e la Teleradiestesia.
Un saluto.
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