| Questa è un’orazione dedicata a S.Elena. Per quanto concerne la mia opinione su questa santa, continuo a rimanere ben ferma nel mio pensiero, in quanto avendo studiato un po’ su di lei, so che lavorarci crea qualche difficoltà a livello di stabilità amorosa. Nel mio cammino ho avuto modo, come ho più volte scritto, di leggere vari aneddoti su S.Elena. Premetto che in questo caso ci stiamo rivolgendo alla S.Elena madre di Costantino, quindi evitiamo di chiamarla con altri nomi. Per avere un’idea di come agisce, alcuni spesso la accostano alla Santa Muerte dato che, il loro modo di agire, è il medesimo. Le loro preghiere non sono molto serene in quanto trattasi di maledizioni. Percui, rientra nella cerchia di entità poco tranquille che agiscono in modo non molto amorevole.
In questo caso, pare che S.Elena, lavori anche se le si domanda aiuto attraverso una petizione personale. Quindi, una preghiera che parte dal vostro cuore. Io rimango dell’idea che è già abbastanza complicato seguire le preghiere che la riguardano, figuriamoci pasticciare creando orazioni personali. E’ un’entità un po’ disturbata a mio avviso, meglio trattarla con cura. E’ preferibile utilizzare candele di colore rosso o rosa che avremo vestito con olio d’oliva, meglio se benedetto. Anche le candele sarebbero meglio benedette. Pare risponda maggiormente con le candele rosse.
Questa, se usata come orazione va ripetuta una sola volta, in quanto è un rito di legamento. Non si discosta dalla famosa orazione che tutti conosciamo, ma è un’altra versione.
Prenderemo una candela rossa che avremo risvestito con olio d’oliva e l’accenderemo. Prendete ora un foglietto in cui scriverete la vostra richiesta e mettetelo sotto la candela o sotto il piattino che contiene la candela. Procuratevi l’immagine della santa e una foto della persona amata. Procuratevi i tre chiodini dorati, un contenitore di vetro come un calice dove metterete dell’acqua e la preghiera.
Ripetete l’orazione:
Gloriosa S. Elena, gloriosa S. Elena, gloriosa S.Elena, figlia della regina di Gerusalemme. Hai portato tre chiodi. Uno che hai portato, l’hai consacrato e gettato in mare il Martedì, il secondo l’ hai dato a tuo fratello Cipriano per vincere in battaglia e in guerra, e quello che è ancora nelle tue mani sante chiedo di prenderlo in prestito non per darlo, ma per inchiodarlo nei sensi di (nome) in modo che non mi dimentichi, per seppellirlo nella sua fronte in modo che lui mi abbia sempre davanti, per trafiggerlo nel suo cuore; San Caralampio, portatelo da me, S. Elena, il chiodo che ti chiedo è per inchiodarlo nella sua mente affichè lui pensi sempre a me; Vieni Sant’Elena, potrebbe non essere in grado di sdraiarsi in un letto o conversare con un’altra donna, come un cane rabbioso deve venire a cercarmi, San Varon, ti chiedo che non mi dimentichi mai per un’altra donna, Gesù Nazareno, portatelo a me, Santa Barbara, possa(nome) non dimenticarmi mai; Sant’Antonio, possa (nome) mantenere la promessa che mi ha fatto; San Giovanni Battista, tu che fosti santo ancor prima di nascere, fa che egli possa mantenere la sua promessa per il santo camice che hanno messo oggi su di voi, San Michele, vai da lui; San Cipriano, ascoltami e concedimi tutto quello ciò che chiedo, Elena, governa il suo cuore con la bacchetta magica che avete con voi, S. Elena, portalo a me.
-Pregate recitando alla fine 5 Padre Nostro e 5 Ave Maria
P.S: questa orazione può essere utilizzata anche come novena. PEr cui la dovrete recitare per 9 giorni di seguito. Natutralmente i materiali sono gli stessi per svolgerla, il calice d’acqua, la candela rossa, l’immagine di S.Elena e dell’amato e per concludere i tre chiodi. FUNZIONA!!!
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