Da che tempo è tempo, l'utilizzo di droghe e pozioni alla ricerca di visioni estatiche e stati alterati di coscienza ha fatto parte di tutte le culture sciamaniche e, in generale, esoteriche. Ma qual è esattamente lo scopo nell'utilizzare sostanze e composti che alterano la percezione?
Bene qui ora vi espongo in principio due motivazioni prevalenti:
- L'alterazione biochimica del cervello per ottenere visioni, è una pratica antica e pericolosa, ma le stesse tradizioni, ci ricordano che le droghe (psichedeliche e non) aprono prima di tutto un portale al subcosciente. Questo cosa singifica? Significa che prima di tutto, i viaggi psichedelici ci mostrano lo specchio delle nostre paure, e se ben utilizzate come strumenti di amplificazione e non come "momento di sballo perché non so che cosa fare della mia vita", ci purificano.
Il nostro cervello ne ha bisogno? Bene, effettivamente, no. Mi spiego meglio. Ogni stato indotto da una qualsiasi droga è uno stato di suggestione e elaborazione cerebrale che in realtà si può ottenere con anni di esercizio di meditazione, figurazione e controllo del pensiero. L'apertura forzata dei portali della mente che rendono possibile parte delle visioni ( chiaramente la maggior parte delle immagini o suoni sono puri efffetti psichedelici) ci avvicinano a ciò che il nostro cervello può fare da solo, e nel frattempo, le droghe psichedeliche (che chiameremo "rituali") possono portarci un po' avanti in quelli che sono i nostri obiettivi di cresciota personale.
- La seconda morivazione è più scientifica. Si è osservato che quando avviene una dicotomia cerebrale (cioè l'interruzione di una normale comunicazione tra i due emisferi) l'emisfero sinistro ( la coscienza) e l'emisfero destro (l'intuizione e il sogno) cambiano il loro rapporto. Normalmente ciò che sognamo o immaginiamo è sempre sotto il controllo della mente razionale (l'emisfero sinistro è il "guardiano" del destro) e quindi ogni suo prodotto è razionalizzato e reinterpretato. Quando, ad esempio, si è sotto una forte influenza di energia magnetica, il cambio di rapporto tra i due emisferi, porta entrambi ad osservare l'altro come "estraneo" e quindi l'emisfero sinistro non razionalizza ciò che il destro crea, e l'emisfero destro crea senza la guida "logica" del suo compagno.
Cosa comporta tutto questo? Questo implica "l'espansione" di entrambe le funzioni del cervello che crea un piccolo "scontro" tra le due metà. Il controllatore, perde il controllo ed inizia a utilizzare tutti i suoi strumenti per recuperarlo, espandendo il ventagliodi esperienze e cercando di riconoscersi con meccanismi logici "creativi", scomponendo e ricomponendo i diversi meccanismi logici per ritrovare la propria identità nel duo dinamico. Il "controllato" perde l'influenza razionale e inizia a produrre e creare nuove percezioni. Entrambi, dunque, ampliano e espandono il loro potenziale, senza vivere una situazione di emergenza. Questo, secondo recenti studi, si ottiene anche, in forma più lieve, immergendo il cervello dello sperimentatore sotto campi magnetici di media intensità.
A questo punto, possiamo vedere due lati della medaglia: Possiamo considerare tutti queste cause come principio di una "Azione biochimica e psichica che altera la percezione del cervello e ne inibisce il normale funzionamento", o "Creare una situazione di disequilibrio che dà al cervello la possibilità di liberasi dai meccanismi logico-creativi, per espandere le sue potenzialità e arrviare a vedere, sentire, e concepire cose che sono frutto dell'apertura delle facoltà, raggiungendo la possibilità di entrare in contatto con altre realtà".
Ora passiamo alla parte pratica: la trovate nella sezione privata,
QUIEdited by Lupus° - 11/10/2013, 11:41
