Ho riletto ancora il post iniziale... ri-commentando non so neanche io dove vorrei arrivare, però magari a flusso di coscienza da qualche parte arrivo.
Sì, è verissimo che negli scritti veterotestamentari non si fa MAI cenno a Lucifero – come ha detto Viviana sarebbe assolutamente anacronistico. E sì, in Isaia 14,12, il verso cui fa riferimento lei, compare invece ben sahar, “figlio dell'alba”, anche se mi sembra di ricordare che sahar, alba, non implichi necessariamente un preciso momento della giornata, ma più che altro una gradazione di luce – quella dell'alba e del tramonto appunto, e che quindi siamo impossibile definire se sia “figlio dell'alba/mattino” o “figlio della sera/tramonto”.
Questa ambivalenza del termine sahar mi ha immediatamente fatto venire in mente che nella tradizione cananea più antica, quella che ancora era politeista e che integrava anche parte delle divinità/archetipi dei popoli circostanti, El/Yhawhé e Ashera, la sua sposa, avevano procreato i gemelli celesti, Shalim e Shalem, le stelle del mattino e della sera (riportato da B. Walker).
Passo indietro e chiarisco due cose.
El dei culti cananei più antichi non corrisponde a Yhawhé. O meglio... è stato fatto corrispondere a Yhawhé quando la dottrina è stata riassemblata per diventare monoteistica. Originariamente il culto cananeo prevedeva una moltitudine di dei, fatto che ritroviamo perfettamente nel molto discusso temrine “elhoim” che, dall'ugaritico, significa esattamente “famiglia di el”. Lo stesso El che, in un secondo momento, venne nominato Yahwhé.
Ho nominato una moglie di El... eh sì, perché originariamente era una famiglia divina a costituire il pantheon cananeo. Le due divinità principali sembra fossero El, il Dio del Cielo simboleggiato dal toro, e la sua sposa Ashera, simboleggiata dalla colomba (che è simbolo per eccellenza anche delle altre divinità legate e Venere e, fatto non meno importante, della Shekinah, la presenza di Yahwhé, considerata femminile... anche se Yahwhé dovrebbe essere maschile, o al meglio asessuato).
Secondo me, già questo è sufficiente a reinquadrare tutta la questione di Ben Sahar, il figlio dell'alba, come detto probabilmente uno dei figli di El e Ashera. Ma, se così fosse, Ben Sahar potrebbe esser fatto corrispondere ad Astarte/Ishtar/Ashtoret/... perché ne sarebbe al contrario il figlio.
Ora... le sovrapposizioni di madri e figli sono comuni, per il semplice fatto che se l'aspetto divino da esaltare è quello maschile patriarcale, allora da far sparire sono le dee e i loro figli, che per comodità possono essere compressi in un'unica figura.
Fra l'altro... Athtar o Attar citato nel Ras Shamra era una divinità della pioggia, e il nome Ashera significa “riversare” o “dare sostentamento”, in relazione alla pioggia (o all'acqua in generale, visto che un altro suo nome era Rabbatu Athiratu Yammi, ovvero “Signora che solca i Mari”). Questo particolare mi porta a pensare ancor più ad una sovrapposizione fra Ashera e i gemelli Shalim e Shalem.
Il Ras Shamra è del 1200 a.C. Sappiamo poi che un primo tentativo di eliminare Ashera fu fatto attorno al 1000 a.C., e che la dea venne definitivamente eliminata dal culto ebraico sotto re Hezekia (727-698 a.C.), cosa che a maggior ragione mi induce a pensare che la figura citata nel Ras Shamra non sia un'ipostasi di Ahera, ma una divinità maschile con domini e caratteristici simili.
Poi, visto che si è tirato in ballo anche l'archetipo rappresentato da Ashterot considerata una Dea-Venere (cosa che innegabilmente è, almeno da un certo periodo in poi)... siamo davvero sicuri che originariamente fosse soltanto una dea planetaria collegata a Venere? E non, per esempio, una dea lunare? Il suo appellativo originario era Ashterot-Karnaim, cioè “Ashterot dal capo cornuto”, e le corna sono simbolo lunare (in epoca ancora più antica, sia un attributo lunare che un simbolo identificativo degli dei).
CITAZIONE
Nel suo articolo "Asthoreth and her influence in the old testament", Barton dà una spiegazione secondo me esauriente rispetto a quest'odio per helel ben sahar, in tutte le sue forme: secondo l'autore, in sintesi, le popolazioni semitiche che si instaurarono in Mesopotamia portarono con loro un culto patriarcale, legato alla loro storia di nomadi del deserto, in cui il patriarca fungeva da guida per tutto il popolo e cercava di mantenere l'ordine all'internodella tribù, imponendo rigide regole morali. La prostituzione sacra che caratterizzava in parte il culto di Inanna/Istar e delle divinità veneree in generale (e di cui abbiamo testimonianza anche in Egitto nelle feste dedicate ad Hathor), destava in loro scandalo e disgusto.
Per quanto detto sopra, non posso trovarmi d'accordo con Barton... in quanto le popolazioni semitiche che si instaurarono in Mesopotamia non avevano originariamente un culto patriarcale e, forse, non erano neanche nomadi del deserto. La visione di Barton mi sembra un po' inquinata dalla forma tibale/patriarcale assunta dagli ebrei in un secondo momento, cioè all'uscita da Ur di Abramo. È lì che iniziano le peregrinazioni... a grandi liene, poi, perché la questione è ben più complessa: in alcuni periodi gli ebrei furono all'incirca stanziali. Ho usato tutti questi forse e questi all'incirca perché in realtà non sappiamo poi molto. Cioè... distinguiamo le popolazioni semitiche da quelle “autoctone” della Mesopotamia per genoma e lingua originaria, ma non abbiamo la più pallida idea della loro origine. Diciamo che “no, ma insomma, originariamente i semiti erano politeisti” come se fosse una gran cosa, mentre i semiti sono lo stesso ceppo che ha poi dato origine anche a cananei e fenici... che sono culturalmente indistinguibili. E solo in un secondo momento semiti è andato a voler dire ebrei: originariamente era un aplogruppo (insieme genetico, la faccio breve). E le leggi morali originarie? Sì, dure... ma quelle relative alle donne, per esempio, sono molto probabilmente successive. E le altre... siamo sicuri che siano tutte contempoarnee? No!
Oltretutto, originariamente la prostituzione sacra era contemplata. Eh certo, onoravano anche una dea, Ashera, sposa della massima divinità maschile. Ovvio che era contemplata la prostituzione sacra. E dirò anche di più... nei tempi di Ashera servivano di qedeshim, gli ieroduli. Quindi la prostituzione sacra era sia maschile che femminile.
Alla luce di questo... quanto veramente è stato mistificato del giudaismo e del cristianesimo?
Mi sa che ho un po' deviato dall'argomento originario... e come sempre sono stata troooppo prolissa. =_= scusate... le cose da dire su certi argomenti sono sempre molte... e non mi piace fare discorsi a metà.