« Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. » (Antoine-Laurent Lavoisier)
Ho pensato di aprire questo topic per esporvi alcune mie interpretazioni sul Quantum, nella speranza che suscitino il vostro interesse e non la vostra noia e che sia possibile discuterne assieme.
Credo fermamente nel Quantum: quando parlo di "deità" sono sempre più propenso ad una visione panteistica, ad un dio simile a quello di Spinoza, che è ovunque perché è ogni cosa.
In quest'ottica - e qui emerge la principale discrepanza tra il mio pensiero e quello di Lupus - noi esseri umani siamo particelle o cellule di questo organismo superiore che ci comprende. Proprio come un eritrocita trascorre la sua breve vita trasportando ossigeno dai polmoni ai tessuti, dove lo dissocia per farsi carico dell'anidride carbonica da riportare ai polmoni perché venga espirata, allo stesso modo noi uomini conduciamo la nostra esistenza, con i nostri obiettivi e con i nostri sogni, svolgendo quel ruolo biologico fondamentale che consente al Quantum di sopravvivere. Chissà che anche i globuli rossi, nel loro piccolo, non abbiano sogni, soppressi nel corso di una vita routinaria in cui non si rendono conto di essere al servizio di un sistema biologico superiore. Allo stesso modo, la maggior parte degli uomini non sa di far parte di questo schema e soprattutto il Quantum (a meno che non abbia studiato Medicina
) non sa della nostra esistenza o, almeno, del nostro ruolo. Un dio superiore ed inconsapevole, dunque, tanto della nostra esistenza quanto dei processi fisiologici che ci regolano, ma che sopravvive grazie al nostro lavoro.
Prendendo spunto dalla Tavola di Smeraldo, "
come in Alto, così in Basso", trovo molto probabile un'organizzazione del Quantum simile ad un organismo umano, così come un uomo è dotato degli stessi meccanismi biosintetici, per quanto più evoluti, di una singola cellula che lo costituisce.
E continuando con la similitudine, pensate all'origine dell'Universo, al Big Bang, all'inizio di tutte le cose per il semplice fatto che, non esistendo lo spazio, non esisteva nemmeno un tempo, ovvero un "prima" di quell'evento: quanto è simile, amici miei, quel concentrato di energia primordiale progenitore del Tutto ad una cellula staminale totipotente? Quanto è simile ad una morula, da cui si differenzierà nel grembo materno un essere completo e perfetto? Vi sono meccanismi intrinseci di quelle cellule che, se stimolate, le inducono a riprodursi: non può essere successa la stessa cosa? Nessun dio a scatenare il Big Bang, dunque, nulla di mistico e inspiegabile. Solo, la inevitabile conseguenza di un processo fisiologico.
La riflessione che mi ha colpito è diretta conseguenza di una frase di Lupus: ogni atto magico, prima o poi, si paga. Se si gioca con le energie cosmiche, presto o tardi sarà presentato il conto.
Ho ragionato su queste parole, cercandone un senso. Ed un senso ce lo hanno eccome, ed è facile vederlo ragionando sul Quantum.
Esempio: una cellula che "conosce la Magia" (leggi: sa come funziona il nostro organismo e come influenzarlo) decide di far aumentare la calciuria (concentrazione di calcio disciolta nelle urine). Questo è l'atto magico in sé, ma, come detto, ci sarà un conto da pagare.
Se aumenta la calciuria, diminuisce la calcemia (concentrazione di calcio disciolta nel sangue); la calcemia, però, non può fisiologicamente scendere al di sotto di certi valori, pena la morte dell'organismo. Allora, il corpo prende il calcio da dove è più presente: le ossa. Gli osteoclasti erodono il tessuto osseo, aumentando la calcemia, ma minando la stabilità delle ossa e causando, alla lunga, osteoporosi. L'osteoporosi è una patologia, ma è anche un meccanismo fisiologico "salvavita": tra l'osteoporosi e la morte, l'organismo sceglie l'osteoporosi.
Risulterà ora chiara la citazione di Lavoisier in apertura del topic: se si utilizza un'energia occorre fornire dell'altra. Nel sistema Quantum, nessuna azione è senza conseguenza, se ne paga il prezzo. Ma se il prezzo fosse anche lo scopo dell'atto magico?
Vedo di spiegarmi meglio, illustrando come io concepisco la Magia: la intendo come una perturbazione microscopica dell'energia o dell'ambiente di un piano vibrazionale adiacente al nostro per ottenere risultati macroscopici sul nostro piano. La mia idea è: se impariamo a conoscere bene la fisiologia del Quantum, potremmo agire in modo da non ottenere direttamente lo scopo, ma in modo che lo scopo sia la inevitabile conseguenza delle nostre azioni.
Riprendiamo l'esempio medico: se lo scopo è quello di aumentare la calciuria, l'atto magico deve essere invece indirizzato all'erosione delle ossa da parte degli osteoclasti. La calcemia aumenterà e, per evitare che superi la soglia fisiologica, i reni elimineranno più calcio con le urine. Non si paga un costo, perché l'obiettivo stesso è il costo che il sistema ci impone di pagare.
Spero di essermi spiegato e di non essere stato troppo confusionario. Che cosa ne pensate? So che la mia visione della Magia è molto diversa dalla vostra, ma forse nel Quantum è possibile trovare una radice comune, quel perfetto connubio tra Arte e Scienza che rappresenta lo scopo della mia ricerca.