IL TEMPIO DELLE OMBRE - Studio di Magia ed Esoterismo

De Occulta Philosophia, Cornelius Agrippa

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view post Posted on 28/4/2013, 11:23     +1   -1
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Agente del Chaos

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INTRODUZIONE
In questi tre libri si mostrerà in quale modo i Maghi raccolgano le virtù del triplice mondo.
Come v’hanno tre sorta di mondi, l’Elementale, il Celeste e l’intellettuale, e come ogni cosa inferiore è governata dalla sua
superiore e ne riceve le influenze, in modo che l’Archetipo stesso e Operatore sovrano ci comunica le virtù della sua
onnipotenza a mezzo degli angeli, dei cieli, delle stelle, degli elementi, degli animali, delle piante, dei metalli e delle pietre,
cose tutte create per essere da noi usate; così, non senza fondamento, i Magi credono che noi possiamo agevolmente risalire
gli stessi gradini, penetrare successivamente in ciascuno di tali mondi e giungere sino al mondo archetipo animatore, causa
prima da cui dipendono e procedono tutte le cose, e godere non solo delle virtù possedute dalle cose più nobili, ma
conquistarne nuove più efficaci. Perciò essi cercano scoprire le virtù del mondo elementale a mezzo della Medicina e della
Filosofia naturale, servendosi dei differenti miscugli delle cose naturali e le connettono poi alle virtù celesti attraverso i raggi e
le influenze astrali e mercé le discipline degli Astrologhi e dei Matematici. Fortificano infine e confermano tutte queste
conoscenze con le sante cerimonie della Religionee con la potenza delle intelligenze superiori.
In questi miei tre libri io mi sforzerò di comunicare l’ordine ed il procedimento di tutte queste cose.
Il primo libro conterrà la Magia Naturale, il secondo la Celeste e il terzo la Cerimoniale.


LIBRO PRIMO - Che cosa sia la Magia, in alquante parti si dividae quali requisiti debba possedere chi la professa.
La Magia è una scienza poderosa e misteriosa, che abbraccia la profondissima contemplazione delle cose più segrete, la loro
natura, la potenza, la qualità, la sostanza, la virtù e la conoscenza di tutta la natura; e ci insegna in quale modo le cose
differiscano e si accordino tra loro, producendo perciò i suoi mirabili effetti, unendo le virtù delle cose con la loro mutua
applicazione e congiungendo e disponendo le cose inferiori passive e congruenti con le doti e virtù superiori.
La Magia è la vera scienza, la filosofia più elevata e perfetta, in una parola la perfezione e il compimento di tutte le scienze
naturali, perché tutta la filosofia, regolare Si divide in Fisica, Matematica e Teologia.
La Fisica ci svela. la essenza delle cose terrene, le loro cause, i loro effetti, le loro stagioni, le loro proprietà, ne anatomizza
le parti e ricerca quanto posso concorrere a renderle perfette, secondo questi interrogativi:
Quali elementi compongono le cose naturali? Quale è l’effetto del calore, Cosa sono la terra e l’aria e cosa producono?
Qual’è l’origine dei cieli? Da che dipendono le maree e l’arcobaleno? Chi presta alle nubi il potere di generare i fulmini che
fendono l’aria? Qual’è la forza occulta che fa errare pei cieli lecomete e fa entrare la terra in convulsione? Donde traggono
origine le miniere d’oro e di ferro?
La Fisica, che è la scienza speculativa di tutte le cose naturali, rispond a tutte queste domande. e
La Matematica poi ci fa conoscere le tre dimensioni della natura e ci fa
compre dere il movimento e il cammino dei corpi celesti. E, come dice n
Virgilio,
.....perché il Sole governi coi dodici segni il mondo, perché le Pleiadi e le due Orse e tutte le altre stelle percorrano le vie del
cielo, perché ci sia dato vedere le eclissi di Sole e di Luna, perché il Sole tramonti presto d’inverno e renda così lunghe le notti.
Di più la Matematica ci permette prevedere i cambiamenti del tempo e ci fa conoscere le stagioni più propizie alla semina e
al raccolto e quando sia opportuno, correre i mari con le navi o abbattere gli alberi nelle foreste.
La Teologia ci fa comprendere cosa è Dio, la mente, gli angeli,le intelligenze, i demoni, l’anima, il pensiero, la religione, i
sacramenti le cerimonie, i templi, le feste e i misteri. Essa tratta della fede, dei miracoli, della virtù delle parole e delle
immagini, delle operazioni secrete e dei segni misteriosi e, come dice Apuleio, ci insegna le regole dei cerimoniali e quanto la
Religione ci ordina ci permette e ci vieta.
La Magia racchiude in se queste tre scienze così feconde di prodigi, le fonde insieme e le traduce in atto. Perciò a ragione gli
antichi l’hanno stimata la scienza più sublime e più degna di venerazione.
Gli autori più celebri vi si sono applicati e l’hanno posta in luce e tra essi si sono assai distinti Zamolxis e Zoroastro, così da
esser poi reputati da molti gl’inventori di questa scienza. Abbaris, Charmondas, Damigeron, Eudosso, Hermippo hanno seguito
le loro tracce, nonché altri illustri autori, fra cui citiamo Trismegisto Mercurio. Porfiria, Giamblico, Plotino, Proclo, Dardano,
Orfeo di Tracia, il greco Gog, Germa il babilonese, Apollonio di Tiana e Osthane, di cui Democrito Abderita ha commentato e
posto in luce le opere che erano sepolte nell’oblio. Di più Pitagora, Empedocle, Democrito, Platone, e altri sommi filosofi, hanno
compito lunghi viaggi per apprenderla e una volta di ritorno in patria hanno dimostrato quanto la stimassero e l’hanno tenuta
nascosta gelosamente. Si sa anche che Pitagora e Platone invitarono presso loro per apprenderla sacerdoti di Memfi e che
visitarono quasi tutta la Siria, l’Egitto, la Giudea e le scuole Caldea per non ignorarne i grandi e misteriosi principi e per
possedere una tale scienza divina.
Coloro dunque che vorranno dedicarsi allo studio della Magia, dovranno conoscere a fondo la Fisica, che rivela le proprietà
delle cose e le loro virtù occulte; dovranno esser dotti in Matematica, per scrutare gli aspetti e le immagini degli astri, da cui
traggono origine le proprietà e le virtù delle cose più elevate; e infine dovranno intendere bene la Teologia che dà la
conoscenza delle sostanze immateriali che governano tutte coteste cose. Perché non vi può esser alcuna opera; perfetta di
Magia, e neppure di vera Magia, che non racchiuda, tutte e tre queste facoltà.


LIBRO SECONDO - Della importanza delle scienze matematiche e di parecchie operazioni meravigliose che sicompiono col loro ausilio.
Le scienze matematiche sono così necessarie alla Magia e hanno con essa tanti legami, che coloro che si occupano dell’una,
trascurando le altre, perdono il loro tempo e non ne ricavano risultati apprezzabili, anzi non riescono a raggiungere mai gli
scopi perseguiti. Perché tutte le cose di quaggiù sono prodotte e governate con numero, peso, misura, armonia, movimento e
luce e tutto quello che vediamo nel mondo inferiore ha radice e fondamento nelle scienze matematiche; e perciò mercé le sole
scienze matematiche è dato produrre, senza intromissione di alcun potere naturale, operazioni Simili a quelle naturali, poiché,
come dice Platone, sono cose che non partecipano ne della verità né della divinità, ma sono rassomiglianze concatenate l’una
all’altra, come corpi che camminano e parlano senza esser dotati di potere animale, a similitudine degli idoli di Dedalo,
chiamati automa, automata, di cui fa cenno Aristotile nel parlare dei tripodi con tre piedi di Vulcano e di Dedalo, che si
muovevano da soli, che Omero dice si battessero fra loro e che leggiamo servissero i convitati al banchetto dato da Hyarbas, il
gimnosofista, sotto forma, di statue d’oro.Si legge altresì nella storia di statue parlanti di Mercurio, del piccione volante di
Archita fatto di legno, delle meraviglie ali Boezio narrate da Cassiodoro, Diomede che suonava la tromba in aria, il serpente di
rame che fischiava e gli uccelli capaci di modulare melodiose canzoni. Miracoli di questo genere sono quelli dei simulacri forniti
dalla geometria e dall’ottica e noi ne abbiamo fatto menzione nel parlare degli elementi e precisamente dell’aria.
Così si preparano diverse specie di specchi, concavi gli uni, convessi gli altri, che proiettano le immagini nell’aria e le fanno
apparire simili ad ombre, come insegnano Apollonio e Vitellio nei loro libri della Prospettiva e degli Specchi. Si legge che ilgran
Pompeo riportò dall’Oriente a Roma, fra l’altro bottino di guerra, un certo specchio nel quale si vedevano truppe armate e si
preparano certi specchi trasparenti, che vengono cosparsi di dati succhi d’erbe e che brillano di luce artificiale, i quali popolano
l’aria tutt’intorno di fantasmi. Io stesso so preparare due specchi reciproci, in cui, quando il sole spunta, è possibile vedere
distintamente quanto esso rischiara entro la circonferenza di parecchie leghe.
Così quando un mago è versato nella filosofia naturale e nella matematica e conosce le scienze che ne derivano,
l’aritmetica, la musica, la geometria, l’ottica, l’astronomia e quelle che si esercitano a mezzo di pesi, di misure, di proporzioni,
di giunzioni, nonché la meccanica, che è la risultante di tutte queste discipline, può compiere cose meravigliose che stupiscono
gli uomini più colti.
Ancora oggi sono visibili le vestigia di antiche mirabili opere, quali le colonne d’Ercole e d’Alessandro, le porte Caspie, fatte
di rame e ferro in modo che nessuna arte umana poteva abbatterle, la piramide di Giulio Cesare che sorge a Roma nelle
vicinanze del Vaticano, montagne artificiali elevate nel bel mezzo del mare, fortilizi e moli granitiche quali io stesso ne ho
potuto vedere in Brettagna e quali si stenta a credere che sieno state innalzate per opera umana. Istoriografi degni di fede ci
apprendono che con tali arti si sono un tempo forate rocce, colmate valli, appianate montagne, scavate le viscere della terra,
aperte trincee, deviati fiumi, congiunti e frenati mari, scrutati gli abissi oceanici, prosciugati laghi e stagni, create isolee altre
congiunte alla terra ferma. E benché tali cose sembrino esser tutte contrarie agli ordinamenti stabiliti dalla natura, pure sono
state compiute e ancora oggi è dato scorgerne le vestigia. Il volgo opina che opere simili sieno state condotte a termine per
intervento dei demoni, essendosi perduto sin il ricordo degli artefici di tante meraviglie e pochi essendo al caso di
comprenderle e di scrutarle. Per lo stesso motivo d’incomprensione, qualunque spettacolo meraviglioso è dai ciechi di spirito
considerato come effetto di cause demoniache, mentre non sonoaltro che l’opera delle scienze naturali e matematiche. Così
giudicherebbe chi ignorando la virtù magnetica vedesse la calamita che attrae il ferro e lo tiene sospeso in aria, come un
tempo era dell’idolo di Mercurio a Treviri, fatto di ferro e tenuto sospeso mercé un gioco di calamite nel bel mezzo della volta,
del tempio, il che è attestato dal verso seguente:
Ferreus in mediis volitat caducifer auris.
Alcunché di simile leggiamo riguardo all’idolo solare del tempio di Serapide in Egitto. Non direbbe chiunque che sono opera
dei demoni? Ma conoscendo il potere del magnete sul ferro, cesserebbe ogni suo stupore e svanirebbe ogni scrupolo. Ora,
come i poteri naturali si acquistano mercé le cose naturali, così con le cose astratte matematiche e celesti noi conseguiamo i
poteri celesti, ossia il moto, la vita, il senso, il discorso, i presagi e la divinazione stessa, cose tutte che non derivano dalla
natura ma dall’arte.
Si dice, per esempio, che sia, possibile costruire immagini che parlino e predicano l’avvenire, a somiglianza di quella testa di
rame menzionata da Guglielmo di Parigi, fusa sotto gli auspici di Saturno che parlava ed aveva voce schiettamente umana.
Certo dalla scelta d’una materia acconcia e d’un agente poderoso dipendono effetti sicuri e meravigliosi perché è assioma
pitagorico che quanto più le cose matematiche sono più formali delle fisiche, tanto più non attuali e quanto meno sono
dipendenti nella loro essenza, tanto meno dipendono nel loro operare. Fra tutte le cose matematiche, i numeri sono i più
formali e perciò sono anche i più attuali e ad essi, non solo i filosofi pagani ma benanco i teologi ebraici e cristiani, hanno
attribuito virtù ed efficacia così nel bene che nel male.


LIBRO TERZO - Della necessità della Virtù e dell’utilità della Religione.
Ora è tempo di passare a cose più alte e rivolgere il nostro pensiero a quella parte della Magia che c’insegna a conoscere e
sperimentare le leggi delle religioni ed in qual modo dobbiamo mediante la religione divina raggiungere la verità e nobilitare
ritualmente l’animo e la mente, per mezzo della quale soltanto possiamo giungere alla comprensione del vero. E’ opinione di
tutti i magi che se la mente e il pensiero non sieno sani, il corpo a sua volta non possa esser sano e viceversa. Ora noi non
possiamo, secondo l’opinione di Ermete, ottenere la fermezza e il vigore della mente che dalla purezza della vita dalla pietà e
dalla religione sacra, la quale purifica per eccellenza la mente e la rende divina. La religione viene altresì in soccorso della
iattura e ne fortifica le forze, nel modo istesso con cui il medico fortifica la salute corporale e l’agricoltore aumenta la fertilità
del suolo.
Gli spiriti malvagi traviano Spesso coloro che spregiano la religione e solo nella conoscenza della religione si può trovare il
disprezzo e il rimedio al vizio e la protezione contro gli spiriti maligni. Infine l’uomo veramente pio è bene accetto presso la
divinità, ed egli si eleva tanto sopra gli altri uomini, quanto gli dei immortali si elevano sopra lui.
Dobbiamo dunque per prima cosa offrirci purificati e raccomandarci alla divina pietà e religione e poi, sopiti i sensi, con la
mente tranquilla, lodando e adorando, aspettare quel divino nettare ambrosiano, il nettare dico che il profeta Zaccaria chiama
il vino che fa germogliare le vergini, quel sovraceleste Bacco, il sommo di tutti gli Dei ed antistite dei sacerdoti, autore della
rigenerazione, che gli antichi poeti cantarono due volte nato e da cui tanti divinissimi rivi emanano nei nostri cuori.
 
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