| Questa pratica è molto diffusa nelle religioni di matrice africana e sudamericana. In pratica consiste nell' "invitare" uno spirito, solitamente nelle religioni di questo stampo si parla dello spirito di un defunto, a dimorare in una cazuela, un calderone. Per eseguire la cosa, senza andare troppo nel dettaglio anche perché non ne sono in grado, si usano vari elementi che si associano al tipo di spirito o all'obiettivo da ottenere, in modo che la Prenda alla fine sia un intero mini-universo che contenga al suo interno tutti gli elementi cari a queste religioni, ossia il cimitero, la selva, il fiume, il mare, il fulmine, il vortice, il sole, la luna e le stelle.
La Nganga è un legamento molto complesso ed estremamente potente, che lega il Mayombero, il Mago, e la sua Prenda in modo indissolubile. La Prenda, una volta realizzata, va "nutrita" con dei particolari doni al fine di ottenere l'obiettivo che ci si è proposti.
Per alcuni, ma è perloppiù una travisazione, ci si imprigionano dei demoni per far del male. In realtà non è mai giusto seplificare a questo modo, in quanto ci sono spiriti e spiriti, e ognuno si sceglie le amicizie che più desidera.
Alcune similitudini si possono trovare per esempio con gli "spiriti delle pietre" che si trovano nei testi di Leland, e anche in alcuni malefici, soprattutto delle Streghe Italiane, che prevedono di imprigionare l'anima di un vivente in un guscio di noce al fine di arrestarne l'evoluzione.
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