rito di iniziazione

ecco ho aperto questa discussione per chiedervi a cosa serve un rito di iniziazione.
come si svolge?
a cosa serve?
sene devono far diversi a ogni stagione?
i miei studi, che cmq considero molto validi anche se la parte preparativa è molto lunga a causa degli esercizi mentali;nn parlano di iniziazione per niente.
ho visto associazioni come l'Ordis Templi Orientis e la odierna golden dawn che nel loro sito internet parlano anche di iniziazione dicendo che praticandola risvegli la tu dote in ambito occulto,dicendolo in modo semplice.
e vero quel che dicono?
secondo voi è indispensabile?

L'iniziazione è fondamentale in qualsiasi cammino spirituale. Simboleggia l'abbandono della vecchia vita e l'inizio della nuova, è una promessa (che facciamo a noi stessi e alle divinità) di progredire nel nostro cammino con fede e dedizione.

Ogni tradizione (corrente, loggia, ecc.) ha il suo rituale ed i suoi dogmi e richiede di essere iniziati da un maestro in genere dopo un tempo più o meno lungo di percorso introduttivo.

Se il tuo è un cammino personale (o eclettico come si dice oggi) ad un certo punto sentirai la necessità di auto-iniziarti nei modi e nei tempi che riterrai giusti, ma quello che conterà non sarà la forma (ovvero il rituale e le sue gestualità) ma la sostanza : in quel momento starai prendendo un impegno serio che graverà su di te per tutto il resto della vita.

Per alcuni non ci sarà nemmeno bisogno di un rituale. Nel momento in cui si accettano del tutto i dogmi della fede che si segue ci si accorge "di essere cambiati" e di essere in cammino su una nuova strada.

Sicuramente gli altri Viandanti del Tempio sapranno essere più esaustivi e completi ma spero con questa introduzione di aver chiarito almeno qualche dubbio.

Molto saggio e veritiero è ciò che dice Tardis.

Su cos'è l'iiziazione in sé puoi trovare altri topic già aperti.

l termine credo sia un po' sopravalutato, e a volte il concetto è un po' confuso. Iniziazione è l'introduzione ad uno studio o disciplina da parte di un maestro, o la ferma decisione di dedicarsi ad una disciplina sugellata da un rituale autonomo (autoiniziazione). Alcuni seguaci, soprattutto quelli legati alle correnti più moderne e famose, la considerano una specie di diploma, un fine, ma l'iniziazione, com suggerisce la parola stessa, è l'inizio del percorso di apprendimento, approfondimento e dedicazione ad una determinata disciplina. Rifuggi l'idea che questa conceda onori o poteri, è un errore semplicistico.

Come giustamente diceva Tardis, è soprattutto un'esigenza personale, ma non è necessario un rotiale, se non la "presentazione" di se stessi con il nome esoterico o lo studio dei grandi temi come le rune, i tarocchi, l'alchimia o altri strumenti iniziatici che in sé racchiudono un percorso evolutivo che dura tutta la vita. L'iniziazione è una promessa di dedicazinoe che fai soprattutto a te stesso.

ho capito grazie per la delucidazione

Al solo fine di confermare tutto ciò che è stato detto fin'ora, ti racconto la mia esperienza con il buddhismo vajrayana di scuola Kagyu.
Anche qui esiste un "rito di passaggio" detto "prendere rifugio". Alcuni sbagliando di grosso lo definiscono "Battesimo Buddhista" , niente di più errato. In realtà il rito è solo una pratica formale per esprimere pubblicamente ciò che si sente dentro. Ci si impegna con se stessi a provare a praticare. I lama mi dicevano sempre che è una cosa del tutto opzionale. Puoi anche dire a te stesso "da oggi mi impegno a praticare" il risultato non cambia.

Se quindi l' iniziazione e' la scelta consapevole e la decisione di dedicarsi ad uno specifico cammino, intuisco che non possa considerarsi tale un "evento" che accade indipendentemente dalla propria volontà e che ci coglie magari "impreparati" ( benché abbia ormai maturato la convinzione che se qualcosa accade, era il momento che ciò avvenisse.)
Però a tal proposito mi vorrei collegare al post sul custode censore.
Sarebbe quindi scorretto pensare che a seguito di questa "non iniziazione" la mente razionale ( riconosciuta solo a posteriori come tale), ma percepita al momento come entità o presenza che agisce per spaventarci, sia un custode censore che blocca il cammino, giacché non vi è' ancora la consapevolezza di nessun cammino?
Mi scuso per la banalità della domanda, nonché per l' eventuale uso inappropriato di termini e concetti...

Ho capito Lupus, ti ringrazio.
Nel mio caso la " chiamata" oserei dire che e' stata un boato..
E' corretto pensare che il cammino giusto per noi lo " riconosciamo" a momento debito, e non sia qualcosa da scegliere razionalmente ( ?) a priori?
Intanto sto studiando i Tarocchi, verso i quali ho sentito un' attrazione improvvisa ed irresistibile, e sto per ordinare Fronde dell'Antico Noce.
grazie per qualsiasi consiglio vorrete darmi.