IL TEMPIO DELLE OMBRE - Studio di Magia ed Esoterismo

Approcci alla ritualistica

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view post Posted on 12/7/2017, 23:05     +1   -1
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Il tuo ultimo commento è davvero illuminante.

Penso anche io che non si escludono entrambe i due approcci, però forse il vero mago...deve padroneggiarli entrambi.
Capire poi quando è meglio uno, quando l'altro, può solo dirlo l'esperienza.
 
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Z.man
view post Posted on 13/7/2017, 10:38     +1   -1




studio ed esperienza, le costanti che mai devono mancare in questo percorso :)
 
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view post Posted on 28/10/2017, 07:52     +1   -1
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Buongiorno!
Perdonatemi se riapro questa discussione, molto affascinante e ricca ti spunti di riflessione.
In particolare vorrei soffermarmi su uno snodo del dibattito, il tema del "rapporto con i classici".
Se da un lato ritengo profiquo conoscere e mettere in pratica rituali provenienti da epoche e tradizioni culturali differenti, dall'altro mi domando spesso se sia realmente possibile per una donna o per un non circonciso mettere in atto i rituali salomonici.
Quest'esempio è uno dei tanti casi in cui, a mio parere, gli anni di studio e la dedizione non sono sufficienti a fare di un praticante un praticante di successo.
La magia salomonica, ma anche quella sciamanica o egizia richiede non solo la conoscenza dei riti ed una visione del mondo reale ed invisibile specifica, ma anche che siano soddisfatte alcune condizioni fisiche o religiose, che vanno molto al di là della semplice adesione ad un credo perché riguardano il modo stesso di condurre la vita quotidiana.
Ritengo possibile bypassare alcune "regole" e utilizzare alcune conoscenze antiche, ma, come qualcuno ha scritto, queste devono essere ibridizzate.
Cosa pensate della mia riflessione?
 
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Z.man
view post Posted on 28/10/2017, 10:08     +1   -1




Ciao Mistica, mi fa piacere che tu la abbia riaperta: cosi possiamo continuare il discorso a mesi di distanze portando magari altri esempi/pensieri nel mentre maturati.
Ora rispondendo al tuo spunto... La questione della tradizione religiosa è un pò articolata...
Io ti rispondo partendo dalla tradizione sciamanica.. per poi arrivare al resto...
Vi sono una marea di approcci allo sciamanesimo... eppure si possono distinguere in due tipi fondamentali:
- Sciamanesimo che fa uso di strumenti
- Sciamanesimo che non fa uso
il primo modus operandi (che poi è anche il più diffuso) basa molto del suo "fare" sull'induzione di stati particolari nello sciamano tramite l'uso di suoni/strumenti/sostanze e/o sull'uso/conoscenza delle erbe per poter agire/operare sul corpo delle altre persone.
Il secondo modus operandi (meno diffuso, ma comunque presente) è più astruso/astratto. Questi conta in toto sul lavoro personale dello sciamano su se stesso per poter ottenere (a propria discrezione) l'accesso agli stati che il primo tipo di sciamanesimo raggiunge tramite i su citati suoni/strumenti/sostanze. Opera sulle altre persone NON a livello fisico, ma a livello esclusivo del "se superiore" andando ad operare solo a livello energetico. Di fatti lo sciamano che agisce in tale misura non va mai contro quella che è la "predestinazione" nella vita di un individuo... ma agisce solo per garantire la corretta strada nel percorso.
Ora lo sciamanesimo è probabilmente la tradizione più antica attualmente conosciuta.

Si è a lungo (e anche oggi non è sconfermato) idealizzato/supposto che dallo sciamanesimo sono nate poi le altre tradizioni.
Qua il nocciolo... Nessuna (almeno di quelle che ho avuto modo di studiare/approfondire) ha accolto l'idea del "secondo modus operandi" dello sciamanesimo... tutte si sono rifatte al primo tipo di tradizione sciamanica... e hanno quindi inserito dei paletti per far si che si creasse un identità comune... per "indurre" nelle persone un certo stato emotivo.. e quindi dar loro una possibilità di confronto...
Questo perché l'innovazione della "religione" è quella di portare l'arte alla portata di tutti..

Perché, come traspare in modo poco esplicito lo sciamanesimo non era/è per tutti. Il secondo modus operandi poi era/è davvero per pochi... mentre il primo è talmente "comune" che alcuni studiosi si sono soffermati a capire perché fosse tanto diffuso arrivando a riassumere in alcuni tratti le caratteristiche di questo tipo di sciamanesimo..
Ora mi fermo qua con le "ricostruzioni" e arrivo a rispondere a questo:

CITAZIONE
itengo possibile bypassare alcune "regole" e utilizzare alcune conoscenze antiche

Non è mai bypassare.. è sempre "cambiare/adattare" alle mutate esigenze del periodo storico in cui si vive (tanto per fare il pignolo :P )
 
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view post Posted on 28/10/2017, 11:22     +1   -1
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Ho capito quello che vuoi comunicare. Però rincaro la dose. È vero, sono state proposte interpretazioni sciamaniche di molte espressioni di culto primitive. Si adopera il "contenitore" sciamanismo per indicare ad esempio forme di religiosità preistoriche, su cui noi oggi non possiamo (per ora, chissà) dire null'altro.
Però ci sono molto meglio note le pratiche sciamaniche cronologicamente a noi più vicine.
Per citarne solo una, tanto per continuare il discorso: uno sciamano viene "scoperto" dalla sua comunità, non lo diventa per suo volere. La "scoperta avviene, ad esempio a seguito di una malattia che ha condotto il possibile sciamano, fin quasi alle soglie della morte, e al suo ritorno, la sua famiglia/popolo riconosce in lui doti " magiche".
Egli vive isolato dal resto della gente ecc.
Ecco: al di là della possibilità che noi tutti abbiamo di scegliere un cammino e di inscenarne i riti... È davvero possibile accedere allo stesso "potere"?

Edited by Mistica - 28/10/2017, 12:37
 
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Z.man
view post Posted on 28/10/2017, 11:51     +1   -1




Aspetta... io non parlo di quelle culture preistoriche: quelle sono già una forma di religione!
E come tale va letta. Con cultura sciamanica antica io mi riferisco esclusivamente allo sciamanesimo di cui si trova traccia grazie agli scavi rinvenuti di popolazioni ben più antiche dell'epoca comunemente vista come preistoria (che nel collettivo va da 8mila anni fa fino a 30-40mila oltre si fa un discorso diverso). Il mio riferimento è a tempi ancora antecedenti, e anche ai nostri "antenati" di specie ominide ma non homo sapiens.
Quello che tu citi viene spesso classificato come "ricerca del sintomo insteretico" che segue la fase di "induzione all'isterismo" per poter compiere il lavoro sciamanico. Fa parte della tradizione dello sciamanesimo con l'uso di strumenti.. Poi la fase di insteresi in tale tradizioni è sempre indotta tramite strumenti.
La scelta quindi era di soggetti che avevano una "predisposizione" a presentare un certo tipo di disturbo... Poiché questi erano/sono avvantaggiati in quel percorso al punto da essere considerati "prescelti".
E quindi arrivo a rispondere alla tua domanda:
CITAZIONE
È davvero possibile accedere allo stesso "potere"?

Si, sempre possibile.. e nello sciamanesimo in particolare lo è seguendo il secondo modus operandi e lavorando tanto e continuamente su se stessi.
Certo poi ognuno può accedervi con più o meno fatica, dopo un percorso più o meno lungo, e con metodi/tattiche più o meno diverse... e qua torna il discorso della pratica "calibrata" sulla propria persona
 
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view post Posted on 1/11/2017, 10:00     +1   -1
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Agente del Chaos

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Interessanti punti di vista quelli da voi espressi.

Personalmente mi trovo vicino a Mistica: secondo me noi non siamo solo l'entità che occupa lo spazio in questo momento, ma siamo il prodotto di millenni di evoluzione, di cambiamenti e di energie che si sono evolute e mutate fino alla nostra forma. Per questo motivo ho sempre ritenuto impossibile poter praticare a pieno e profondamente culture lontane nel tempo e nello spazio rispetto a quella dalla quale proveniamo.

Per questo motivo consiglio sempre ai neofiti di leggere e studiare tutto, di sperimentare ed evolversi, ma sempre senza dimenticare le basi culturali e storiche da dove si proviene.
 
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umbip
view post Posted on 3/11/2017, 17:44     +1   -1




Io mi trovo vicino a z.man. il duro allenamento sopperisce alle varie mancanze
 
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view post Posted on 5/11/2017, 10:02     +1   -1
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Ciao!
Ho ragionato un po'.
Ovviamente non è mia intenzione dire che sia impossibile praticare un'arte ottenendo magari dei risultati. Io stessa mi aggancio ad una tradizione specifica: sento un'affinità profonda con essa, e ciò mi basta. Quanto alla pratica: faccio quello che posso, cerco di "entrare nella mentalità giusta" e comunque ci metto molto del mio.

Ora passiamo dalla dimensione di noi praticanti contemporanei alle pratiche tradizionali che ci sono state tramandate dai libri.
Ho citato la magia salomonica non a caso.
Il praticante originario di quest'arte era ebreo. Essere ebreo comporta, ad esempio, la circoncisione, l'astinenza da determinati alimenti, e l'adesione a tutta una serie di norme e pratiche quotidiane che garantiscono al praticante un certo grado di "purezza" iniziale.
Il fatto che sia terribilmente complesso praticare quel tipo di magia non deriva, forse, anche da questo?

Non insisto su questo tema per volontà di "prevalere" ma solo per il piacere di discutere con voi.
 
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Z.man
view post Posted on 5/11/2017, 12:08     +1   +1   -1




Ok, qui passiamo a volgere la nostra attenzione ad una via specifica.
Hai fatto a mio avviso l'esempio migliore/peggiore allo stesso tempo.
Chiaro come i dogmi imposti da quel tipo di pratica siano replicabili in toto solo da un ebreo. Chiaro anche che è sicuramente il tipo di arte dove più pesa quanto dici.
Ma.. andando a noi praticanti moderni la risposta non può che essere.. dipende.

Da cosa segui, da come la vivi, dal modo in cui operi.

Ovviamente i dogmi ed i dettami sono diversi da cultura a cultura... Ma proprio il potere conoscere tante culture ci porta a poter far confronti e capire al meglio quale sia la strada per noi.

Mi cito come esempio.
Io stesso seguo una via particolare, che conosci in parte, e mi attengo strettamente a questa.
Sono curioso di sapere cosa fanno gli altri quindi osservo e "studio" le loro pratiche.. ma sto ben distante dal cimentarmi ad eseguire cose che con la mia via non hanno nulla da spartire. Ma questo rappresenta più un eccezione che una regola.

Per cui.. forse oggi il problema è che tutti vogliono seguire un po' di tutto.. finendo per non eccellere in nulla.
Allora si, il tuo discorso si rivaluta e prende totalmente forza.
In sunto:
il praticamente moderno che disperde le sue forze ed il suo tempo in mille vie diverse non potrà mai raggiungere nulla di rilevante nel corso di un intera esistenza.
 
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umbip
view post Posted on 8/11/2017, 00:11     +1   -1




Oggi vanno di moda i "minestroni" e possono andar bene e funzionare per carità, ma tutto sta nella scelta degli ingredienti.
 
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view post Posted on 8/11/2017, 10:33     +1   -1
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Quindi, tirando un po' le somme, si tratterebbe - da quanto mi sembra di capire- di creare ex novo un sistema magico, scegliendo gli "ingredienti" in maniera coerente per far si che questo possa funzionare e possa operare.
Quindi possiamo considerare estinti i sistemi antichi?
 
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Z.man
view post Posted on 8/11/2017, 13:42     +1   -1




CITAZIONE
Quindi, tirando un po' le somme, si tratterebbe - da quanto mi sembra di capire- di creare ex novo un sistema magico, scegliendo gli "ingredienti" in maniera coerente per far si che questo possa funzionare e possa operare.

Questo è in sunto quello che fanno in molti...

CITAZIONE
Quindi possiamo considerare estinti i sistemi antichi?

No, perché ancora qualcuno che segue quelle vie in tutto esiste..
 
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27 replies since 21/6/2017, 21:49   467 views
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