CITAZIONE
La nostra cultura, la nostra società, è abituata al dualismo. Bene e Male. Luce e Ombra. E così via. Il pantheon lovecraftiano questo dualismo non ce l'ha, mi sembra.
D'accordissimo... tranne che per la parte riguardo al pantheon Lovecraftiano.
Dire che la nostra cultura è abituata al dualismo è verissimo, come contrapposizione tra Maschile e Femminile, tra Lucifero e Diana, tra giorno e notte... forme duali di uno stesso concetto, estremi che si toccano e si fondono
per compiere il miracolo della cosa Unica, talmente opposti da arrivare a sfiorarsi, come l'oroboro che si morde la coda.
Questo in Lovecraft c'è: c'è Umr-At-Tawil che è complementare e speculare a Yog-Sothoth, il concetto di
concavo speculare a
convesso.
C'è il punto, l'energia condensata, rappresentata da Azathoth,
dio cieco e idiota al centro dell'universo,
contrazione... e c'è Hastur, il vuoto cosmico e siderale tra le stelle e le galassie, che tutto permea e che contiene tutto,
espanione.
E c'è Nyarlathotep, estensione di Azathoth tramite Hastur, sintesi dei due e, per questa sua natura, messaggero.
Personalmente vedo una forte componente duale nelle divinità Lovecraftiane, e non solo... dualità che trova unificazione, un punto unico di origine, come Chokmah deriva da Kether, perché quando l'illusione della dualità svanisce, essa converge verso l'androgino rappresentato dall'unità.
È però vero che non esiste una dicotomia morale, una controparte di "bene" che si opponga al "male"... ma le divinità di Lovecraft non sono mai immorali.
Al limite sono
amorali, sono un disastro per l'uomo, forse, ma necessario al progredire dell'universo.
Sono fenomeni naturali a cui è scorretto attribuire connotazioni morali.
Non sono dissimili dal Tempo, che soggiace in tutte le nostre operazioni magiche: lo consideriamo ciclico, ma è indubbio che scorrendo ci porti alla vecchiaia e alla morte.
Lo consideriamo per questo "malvagio"?
No, perché il mago conosce il suo andamento e si pone oltre il Tempo ed oltre lo Spazio... lo guarda, appunto, da un punto di osservazione amorale.
Non vedo i Grandi Antichi, come ho già detto, particolarmente diversi da una personificazione tentacolare del principio entropico, e non vedo differenza nel riferirmi ad
Hastur piuttosto che allo
Spirito Universale, al
Grande Agente Magico di Levi, all'
Anima Mundi di Platone o al
Quantum di Lupus.
CITAZIONE
Però, John Constantine (leggere il nome con tono tronfio), devo anche confessare che io sono tutto, meno che una Caote. Per me ogni cosa deve avere una controparte, o non opero bene.
Nemmeno io sono un Caote,
Nisaabaa, mia cara.
Io sono un ciarlatano, l'ho sempre detto
Un filibustiere che ogni tanto
osa, rendendo onore quasi per caso - anzi, per caos - a uno dei quattro pilastri del sapere stregonesco.
CITAZIONE
Come la ha definitiva una volta un conoscente, è "una gloriosa professione di fede nel Caos".
Assolutamente d'accordo. Ed il caos è, per me, il fondamento del cosmo. È solo un ordine troppo vasto per essere immediatamente intuibile... ma anche nelle reti del Caos si può trovare una logica. Il Caos non è il Caso. Il Caso non esiste.
CITAZIONE
Io seguirò molto molto volentieri ^^
Condoglianze.